Un invito a tornare al punto più stabile e silenzioso di te: il tuo centro, dove la vita si mostra senza rumore.
Riconnettersi al proprio Centro – Il ritorno alla forza che ci guida
Ti è mai capitato di provare ansia al solo pensiero dell’avvicinarsi di un momento della tua vita?
E poi, quando quel momento è arrivato davvero, ti sei accorto che non era affatto così difficile come la tua mente aveva immaginato?
Accade spesso.
La mente crea scenari, costruisce storie, determina aspettative e anticipa pericoli.
E mentre lo fa, ci allontana dal nostro centro: quel punto silenzioso e stabile dentro di noi, da cui possiamo rispondere alla vita invece che reagire.
È in quel punto che possiamo sperimentare la stabilità che cerchiamo all’esterno: nelle relazioni, nel lavoro, nelle idee e nelle abitudini.
Ho scelto di accompagnare queste righe con l’immagine di una grande chiave antica che, nel tempo, è diventata un portachiavi che porta con sé una piccola chiave moderna.
La chiave antica è enorme, di un materiale duraturo e pesante — ma inutile.
La chiave piccola, per quanto poco appariscente, è l’unica che apre davvero la porta.
Così sono spesso i nostri pensieri.
La grande chiave rappresenta l’insieme dei pensieri che generiamo prima di fare un passo, prima di manifestare un bisogno, prima di entrare in una situazione.
La chiave piccola è il gesto semplice, vero, che ci riporta a noi.
La zavorra che ci allontana dal centro
Se i pensieri sono quel “portachiavi pesante” che accompagna ogni nostra azione, è evidente quanta fatica facciamo prima ancora di avvicinarci a ciò che desideriamo.
Non è il momento in sé a farci paura.
È il rumore che ci portiamo addosso, che ci confonde e ci frastorna.
E allora nasce una domanda importante:
Possiamo vivere meglio il movimento dei nostri pensieri?
Possiamo tornare al nostro centro anche quando la mente corre?
Sì. Ed è più semplice di quanto sembri.
Il ritorno comincia dall’osservazione
Ti invito ad osservare con gentilezza i pensieri ricorrenti che ti frenano.
Li conosci già — questi sono i primi che mi sono venuti in mente:
• “Quella persona si arrabbierà.”
• “Non verrò ascoltato.”
• “Non sono capace.”
• “Fallirò anche questa volta.”
• “Alla fine resto sempre solo.”
• “Finisce sempre così.”
• “Forse hanno ragione loro, sono io quello sbagliato.”
Sono pensieri nati da esperienze passate che hanno costruito la struttura mentale attraverso cui filtriamo qualsiasi avvenimento.
Eppure, la vita non è una ripetizione: siamo qui per vivere cose nuove o, a volte, pattern che si ripresentano con un diverso livello di consapevolezza.
Gli errori non sono fallimenti: sono aperture, direzioni, cambiamenti.
Il silenzio che permette il ritorno
Il silenzio non è assenza di suono, ma pienezza, presenza.
È il luogo in cui la mente smette di tirare corde inutili e il centro torna visibile.
Nel mio articolo “Il Silenzio che Parla” racconto di come il silenzio sia un linguaggio del cuore.
È da lì che il ritorno comincia: nell’istante in cui smettiamo di inseguire il rumore.
La vulnerabilità come porta di accesso
Per tornare al centro dobbiamo attraversare uno spazio: la vulnerabilità.
Aprirci a ciò che sentiamo, senza proteggerci, senza scappare.
Accettare la possibilità di essere toccati dalla vita.
Nel mio articolo “Vulnerabilità” racconto proprio questo: la vulnerabilità non ci indebolisce — ci riconduce a noi.
Confini e centro: una relazione invisibile
A volte ci perdiamo perché non ci accorgiamo del mancato equilibrio tra ciò che “entra” e ciò che “esce” o avrebbe necessità di uscire.
Il centro si smarrisce quando non abbiamo a disposizione lo spazio per ascoltare la nostra verità e confondiamo un sì all’esterno con un sì a noi stessi.
Nel mio articolo “Empatia e Confini” approfondisco questo tema:
i confini sono ciò che protegge il nostro centro, non ciò che lo separa dagli altri.
Come riconnettersi al proprio centro
Il centro non si cerca.
Si ricorda.
Siediti.
Respira lentamente.
Porta una mano sul cuore e una sul ventre.
Senti dove la vita si muove, dove si contrae, dove si apre.
Non cambiare nulla.
Ascolta.
Il nostro centro riesce a prendere il comando quando abbassiamo il rumore esterno e smettiamo di convogliare le nostre energie verso la grande chiave pesante.
Ciò di cui abbiamo davvero bisogno è la chiave piccola: la presenza.
Pratica: il respiro che riporta al centro
Chiudi gli occhi, rallenta il respiro e porta una mano sul cuore.
Inspira tornando verso te stessa/o.
Espira lasciando andare il rumore.
Rimani fino a sentire un punto di quiete e sosta in quello spazio.
Verso la meditazione guidata
Giovedì 20 novembre 2025 ci incontreremo per una meditazione dedicata proprio a questo:
ritornare al centro, trovare silenzio, ascoltare la vita.
Un luogo che non va trovato, ma ricordato.
Se senti il richiamo, sei il benvenuto.
Il centro è già lì che ti aspetta, per tutte le informazioni ti basta cliccare qui:
Indice degli elementi trattati: riconnettersi al centro • rumore mentale • presenza • vulnerabilità • ascolto di sé • equilibrio interiore • confini energetici • pensieri limitanti • osservazione consapevole • semplicità dell’azione • pratica quotidiana • ritorno al cuore
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