Hamsa è il respiro che unisce corpo e spirito,

il simbolo del viaggio verso la libertà interiore.

 

Scegliere un nome diverso da quello anagrafico è come aprire una porta segreta verso la nostra essenza.
È un atto di libertà che ci permette di sciogliere i legami con i ruoli e le storie che abbiamo indossato, per tornare a sentirci vasti, integri, senza confini.

È uno spogliarsi di un’identità e mostrarsi nudi al mondo. Non lo decidi con la mente: lo senti, come una chiamata interiore che ti chiede di scoprire come riferirti a te stessə.
Un nuovo nome diventa un richiamo, un respiro che ci ricorda ogni giorno chi siamo davvero, oltre le etichette e le aspettative.

Il nome non si sceglie: spesso bisogna attendere che si mostri.
E quando arriva, è lui a farsi sentire: vibra dentro di te, porta gioia e meraviglia. Non ci sono dubbi, lo riconosci e non puoi più voltarti dall’altra parte, soprattutto quando intuisci che la vastità che rappresenta è più grande di tutto ciò che avresti potuto immaginare.

Hamsa è una parola sanscrita che significa “cigno” ed è un simbolo di libertà, protezione e trasformazione spirituale.
Nella tradizione yogica, rappresenta il respiro, l’anima che viaggia libera e la connessione con il divino.

Questo nome è arrivato a me in un momento speciale, quando l’identificazione con il mio nome anagrafico – Laura (un nome che amo ancora) – mi stava stretta.

Durante una meditazione, ho sentito pronunciare questa parola in forma di mantra: Hamsa.
In quell’istante ho percepito che racchiudeva il mio essere nella sua interezza.
Da allora, attraverso Hamsa, prendono forma il mio coaching, le mie meditazioni e le parole che scrivo.

Il mio desiderio è accompagnarti a riscoprire chi sei, oltre i ruoli e le aspettative, per vivere in autenticità e libertà interiore.
Condivido strumenti, meditazioni e spazi di ascolto per sostenere il tuo percorso di trasformazione.

 

Vuoi esplorare insieme il prossimo passo?

Crea il tuo sito web con Webador