Quanto ci spaventa il pensiero di essere vulnerabili?

Ciascuno nella sua vita ha vissuto esperienze che hanno generato una sensazione di pericolo e, proprio in quelle occasioni, ha imparato ad attuare delle tecniche precise e ben costruite per proteggersi.
I pericoli maggiori sono il rifiuto, l'abbandono, l'umiliazione, il tradimento e l'ingiustizia che generano dolore per l'idea della morte della nostra identità.
Permetterci di essere vulnerabili può essere visto come l'attraversamento del ponte che ci conduce ad una dimensione più espansa libera dal giudizio, la via che ci porta a vivere pienamente sia la forza che ci abita che il nostro diritto di esistere.
Offrirsi nudi al prossimo è un atto di coraggio che, una volta compiuto, ci fa vivere una sensazione di sicurezza, che è esattamente quella sensazione che cerchiamo invano nel mondo esterno e che la nostra mente pensa di poter trovare in un lavoro stabile, in una relazione che ci definisce, negli amici di sempre che non ci fanno provare scomodità perché sanno già bene quali argomenti che con noi non vanno trattati e quali persone vanno evitate.
Quando con te stesso non hai nulla da nascondere o qualcosa da occultare puoi permetterti di sperimentare pienamente la possibilità di esternare la tua posizione, condividere il tuo stato, le tue paure prendendoti la responsabilità di ciò che si muove in te con un'autenticità disarmante che non può che essere accolta e amata.
È proprio in questi istanti, quando sei autentico, si attiva una cartina tornasole: puoi accorgerti di quali siano le persone che ti Amano, che si prendono cura della tua fragilità, che ti proteggono e comprendono nella loro vita anche quando non sono in grado di capire ciò che stai attraversando.
Vivere lo stato di vulnerabilità quando arriva è anche la via per permettere alle emozioni che stanno bussando alla nostra porta di mostrarsi e scoprire che il nostro sistema prova anche altre emozioni oltre alla paura ed il dolore, ma è necessario farsi attraversare da queste prime emozioni per riuscire a vedere cosa si nasconde dietro.
Ricordarsi che un'emozione quando si muove libera nel nostro sistema nervoso non perdura più di novanta/centoventi secondi è utile perché ci ricorda che la scomodità o l'intensità che viviamo in quel momento non sarà mai paragonabile alla fatica che compiamo giornalmente per tenerla sotto scacco.
Ti propongo questa pratica per approcciarti a questa sensazione prima con te stesso e poi con una persona con cui senti di poterti aprire:
fase 1
• Scrivi tre cose di te che trovi difficili da ammettere con te stesso.
• Scegline una e prova a leggerla a voce alta, spiegando come ti fa sentire.
• Rifletti su come questa presa di consapevolezza ha aperto la possibilità di vedere le cose in modo diverso.
fase 2
• Scrivi tre cose di te che trovi difficili da condividere con gli altri.
• Scegline una e prova a condividerla con una persona fidata, spiegando come ti fa sentire.
• Rifletti su come questa condivisione ha influenzato la tua relazione con quella persona.
Se vuoi approfondire sarò felice di leggerti e risponderti.
Aggiungi commento
Commenti