Scrivere per Svelarsi

Pubblicato il 1 maggio 2025 alle ore 19:35

Quanto è importante l’ordine per comprendere cosa accade intorno e in noi?

Quando da giovanissima mi sentivo dire: ”il disordine che si vede nella tua camera è il chiaro riflesso di quello che abita in te” percepivo principalmente una critica che andava ad evidenziare che ciò che ero non andava bene. Non andava neanche bene che qualcuno potesse accedere ai miei spazi interiori che per me erano la mia parte intima.

Ora, invece, quando mi accorgo che c’è disordine intorno a me è utile.

Posso fermarmi e dedicarmi il tempo per osservare cosa non ho curato e che invece richiedeva attenzione. La chiave non è più “devo nascondere il mio stato d’animo” ma è “cosa non sto ascoltando? Cosa sto fuggendo?”. Prendere consapevolezza del fatto che c’è un malessere che si muove in noi è fondamentale per portare le nostre energie dove più ce n’è bisogno.

È meraviglioso farsi ascoltare ed accompagnare nell’elaborazione del nostro sentire ma ci sono momenti in cui non ci sentiamo pronti a raccontarci ad una persona cara, a volte neanche davanti ad uno sconosciuto che ha la vocazione dell’ascolto e lo pratica per professione quante volte in passato mi sono detta “perché dovrei raccontare gli affari miei ad uno sconosciuto?"

Se siamo in questa situazione è possibile che ci sentiamo in un circolo vizioso, ci isoliamo e le cose ci appaiono irrisolvibili e sempre più grandi. Come si fa ad uscirne? Il primo passo è il più importante perché ti sposta da dove sei e ti permette di vedere le cose da una prospettiva diversa.

 

Una delle pratiche più facilmente avvicinabili è quella di conversare con sé stessi utilizzando la scrittura. Utilizzare un foglio ed una penna per mettere nero su bianco i nostri pensieri, le nostre sensazioni, le nostre emozioni rende tutto più reale e quello scritto è il primo passo per guarire una ferita, per scoprire qualcosa di noi che non avremmo immaginato e per permettere alla nebbia che offuscava il nostro sentire di diradarsi. Ci consente di osservare i nostri pensieri, il nostro dolore e le nostre emozioni da una posizione diversa.

Hai bisogno di un luogo tranquillo in cui non verrai disturbato (sì, puoi permetterti di chiedere di rispettare questo tuo spazio) e di concederti del tempo per scrivere, possibilmente a mano. Ti permetterai di accedere ad uno spazio in cui il tempo si allargherà, l’inchiostro scivolerà sulla carta, la mente rallenterà e si creerà lo spazio per esporti con te stesso.

Sarà dopo le prime frasi, quelle che sembrano senza senso che ti fanno pensare che questa cosa non è per te, che si aprirà la possibilità di scoprire qualcosa di ciò che sei. Non avere fretta, se le prime volte ti sembrerà che nulla accada datti tempo, ripeti più volte, scoprirai più avanti se si sono presentate resistenze mentali a franarti.

Pratica questo tipo di dialogo con te stesso ed accorgiti di come la mente perde presa, quando arriva il momento in cui il dialogo diventa più autentico e profondo.

Quando avrai superato questa prima fase potrai accedere ad una nuova forma di conversazione in cui potrai porre domande alla tua parte più profonda ottenendo dalla tua mano le risposte più imprevedibili e sagge.

Più le risposte ti stupiranno più potrai essere sicuro che vale la pena lasciarle sedimentare in te e vederle fiorire.

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